Vernaccia di Cannara
Rappresenta la Vernaccia più famosa della zona del Comune di Cannara (PG) tanto che l'art. 2 del Decreto Ministeriale del 6 giugno 2009 istituisce la Vernaccia come vino DOC «Colli Martani» e prevede espressamente la possibilità di aggiungere il riferimento geografico Cannara qualora tale vino venga prodotto e vinificato nel Comune di Cannara.
Solo parte del territorio del comune di Cannara rientra però nel disciplinare DOC: in particolare la porzione di suolo agricolo che la congiunge a Passaggio di Bettona e a Bevagna.
Il vitigno utilizzato per la Vernaccia di Cannara è autoctono e localmente è chiamato anche Cornetta. Il nome sembra nascere dal fatto che gli acini di questa uva, quando non ancora a piena maturazione, assumono una forma simile ad un piccolo corno, per poi allungarsi ed ovalizzarsi nella fase finale della maturazione. Questa uva viene raccolta e posta ad appassire su dei telai riparati dalle intemperie per almeno due-tre mesi e poi vinificata. L'appassimento avviene con i grappoli integri mentre la vinificazione è effettuata con le sole bacche senza i graspi. Il disciplinare DOC «Colli Martani» prevede che l'appassimento avvenga anche sulla pianta stessa, pratica che però non risulta impiegata per la Vernaccia di Cannara.
La tradizione contadina vuole che la Vernaccia di Cannara, quella dell'ultima vendemmia, venga assaggiata la mattina del giorno di Pasqua, durante un'abbondante colazione con la tradizionale Torta al formaggio, capocollo e uova sode.